Patologia Genetica del feto: omessa diagnosi e conseguente compromissione del diritto all’autodeterminazione del genitore

Il Caso: una donna al terzo mese di gravidanza si sottoponeva ad esami genetici volti, tra l’altro, a verificare eventuali patologie del feto.

Gli esiti risultavano negativi e, pertanto, la madre portava avanti serenamente la gravidanza.

A seguito della nascita, al bambino veniva diagnosticata una sindrome autistica che, per caratteristiche genetiche, era individuabile già in occasione dell’esame svolto dalla madre nel primo trimestre di gravidanza.

I genitori si rivolgevano alla Salus Malus chiedendo di accertare la responsabilità del Centro che aveva eseguito gli esami in parola ed essere, così, risarciti dei danni subiti.

Accertamento Giudiziale: una volta esaminato il caso tramite il proprio Team di Consulenti Medici, composto da un Genetista esperto, la Salus Malus ha incaricato i propri Avvocati di agire nei confronti del Centro Sanitario autore degli esami controversi, per aver elaborato in modo erroneo i relativi esiti.

Si è svolto un rituale procedimento di Accertamento Tecnico Preventivo nell’ambito del quale il Giudice adito ha disposto una Consulenza Tecnica d’Ufficio tesa a verificare se dagli esami svolti in gravidanza era individuabile la patologia autistica del feto.

Ebbene, la Consulenza ha evidenziato che le caratteristiche genetiche emerse in occasione degli esami pre-natali indicavano profili tipici della patologia autistica riportata dal feto; perciò, l’esito dell’esame avrebbe dovuto (e potuto) indicarli.

Diritto Leso e Risarcito: il profilo di danno che assume rilievo in questo caso riguarda, tra l’altro, il diritto dei genitori a determinarsi in ordine al proseguo della gravidanza; difatti, essendo entrambi di età avanzata e con ristrette possibilità economiche, hanno sin da subito dichiarato di essersi sottoposti a tali accertamenti proprio per poter (eventualmente) interrompere gravidanze con esiti patologici.

A causa dell’errore commesso dal Centro, invece, devono oggi occuparsi di un figlio affetto di una grave patologia che, oltre al dolore emotivo, determina un grande impegno e dispendio economico.

Risarcimento: tramite la Salus Malus, i genitori hanno ottenuto un cospicuo risarcimento, adoperato alle cure del figlio e soprattutto a garantirgli assistenza anche per quando i genitori non saranno più in vita per occuparsene personalmente e direttamente.